Tra tutti i legumi preferisco la salsiccia
La premessa a quanto voglio dirvi oggi la prendo da un articolo dell’Unione Sarda del 2013: “Il latte, i formaggi e la carne degli animali allevati al pascolo, sviluppano azioni benefiche e di prevenzione delle malattie cardiovascolari e potrebbero ridurre l’incidenza di alcuni tumori.
Proprio il consumo di questi alimenti definiti nutraceutici, che hanno proprietà nutrizionali e farmaceutiche, potrebbe essere alla base della longevità dei sardi. Il segreto risiede sulla presenza degli acidi grassi ed in particolare del CLA, acido linoleico coniugato, contenuto naturalmente nei formaggi pecorini, vaccini e nelle carni di agnello e bovine allevate al pascolo.
DATI CERTI DALLA RICERCA. La tesi ormai acclarata da studi scientifici, è stata ribadita a Ozieri nel corso del convegno sul valore nutrizionale dei prodotti di origine animale che si è svolto in occasione della fiera nazionale dei bovini da carne. il Direttore del Dipartimento di Agraria di Sassari, Giuseppe Pulina, ha sottolineato i passi avanti fatti dalla ricerca in questo campo ed in particolare sugli effetti benefici sulla colesterolemia dal CLA. La professoressa Anna Nudda, dell’Università di Agraria di Sassari, ha riportato studi che ribadiscono il valore della carne derivata da animali alimentati al pascolo: in aumento il CLA, ma anche antiossidanti e riduzione dell’ossidabilità della carne.
Tutto quindi dipende dall’alimentazione del bestiame. Sono stati anche sperimentate con risultati positivi aggiunte di oli vegetali (lino) nella dieta degli animali e l’uso di foraggi naturali al posto dei mangimi.
Atteso l’intervento di Sebastiano Banni, del dipartimento di scienze biomediche di Cagliari. La sua ricerca finita sul British Journall of Nutrition, ha dimostrato che l’uso di pecorino con CLA al 2,5% favorisce la riduzione di colesterolo. «Non solo, provoca un riequilibrio positivo del metabolismo in generale».
LA SCOMMESSA DEI PRODUTTORI SARDI. Prendere coscienza dei risultati della ricerca scientifica, può rappresentare un fattore di sviluppo per le produzioni agricole isolane. «Come consorzio Allevatori Carni bovine della Gallura stiamo promuovendo una certificazione che garantisca una più certa tracciabilità anche sull’alimentazione dei bovini – ha spiegato il presidente Marco Asara. Il progetto realizzato con l’Ara, prevede l’adesione del disciplinare volontario Ati Aia, con percorso verificabile on line. «I nostri pecorini e vaccini sono da sempre il frutto di animali allevati al pascolo – spiega Pierangelo Monzitta, allevatore e titolare di un minicaseificio a Ozieri – abbiamo promosso una aggregazione di piccoli produttori che si riconoscono nei principi dell’Anfosc, Associazione formaggi sotto il cielo, prodotti cioè da latte di animali al pascolo».
In sostanza, come si capisce bene dall’articolo, bisogna rimarcare l’importanza che ha il sistema alimentare allo stato brado sulle produzioni animali (leggi qui), e non lasciamoci ingannare da propagande atte a confondere le idee dei consumatori che sono frutto di una politica che vuole distruggere le nostre eccellenze per dare spazio alle lobby multinazionali e ai grandi colossi alimentari e portare nelle nostre tavole solo ed esclusivamente cibi “spazzatura”.
L’allarme lanciato in questi giorni dall’OMS contro il consumo delle carni rosse riguarda quelle carni che hanno subito un processo di lavorazione (che ne prolunghi la conservazione o ne alteri il gusto). Sono questi procedimenti ad aumentare il rischio cancerogeno. Nulla a che fare con le nostre produzioni che hanno una storia millenaria e che sono rimaste tali ancora oggi. Ancora una volta servono equilibrio e buon senso, evitare allarmismi e pensare più a fondo a ciò che mettiamo nel piatto, che è diverso dal dire che una fetta di salame nuoce quanto il fumo, o confondere le carni di animali allevati al pascolo con carni prodotte in allevamenti intensivi dove gli animali sono costretti a vivere ammassati in spazi ridotti e angusti, ingrassati con ormoni e trattati con antibiotici.
Un caro saluto,
Pier Angelo
Tula, 30 ottobre 2015