Tiu Ettori: un Tributo a mio Padre
Babbo, Pastore da età tenerissima, ha goduto il dono, il tormento e il conforto della natura. Tra fatiche aspre di ogni giorno, silenzi, vissuti spesso in solitudine per lunghi periodi nella campagna, dove era sempre protagonista la natura, una natura benigna oppure ostile, ma familiare sempre, che talvolta si prende ciò che è suo ma che spesso è generosa con chi la ama e la rispetta. Fin da fanciullo ho seguito la sua scia, e crescendo ho vissuto e condiviso le sue fatiche quotidiane, seguendo i suoi insegnamenti, nella trama dei rapporti con l’ambiente naturale.
Da lui ho imparato che da ogni figura o vicenda, si può trarre un monito o una lezione di vita e che si può coniugare lavoro e concezione morale. Babbo era un uomo che non rifiutava la vita sociale (anzi…). Periodicamente rientrava in paese, sia per stare un po’ con la famiglia, cosa più che sacrosanta, poi per fare rifornimento di “provviste” che bastassero per una decina di giorni almeno, ma anche per incontrare e trascorrere un po’ di tempo insieme agli amici. In occasione di questi incontri, si cantava in gare conviviali, in mezzo alla gente o in gare occasionali. Molti canti si facevano in rima ed erano accompagnati dal tenore e spesso dedicati alla rievocazione di persone conosciute o amate.
Una persona a cui babbo amava dedicare i suoi versi, era un certo “Tiu Ettori” (Tiu Ettòri, Zio Dettori) cugino in primo grado di sua mamma, che alla veneranda età di 78 anni concepì una figlia con una bella giovane di 24 anni. Questa notizia in paese all’epoca fece molto scalpore, tanto che i cantori del tempo gli dedicarono molte poesie, piene di umorismo e di goliardia. Gli amici stessi a quel punto gli affibbiarono il nomignolo di “Tiu Ettori”, che non si è più scrollato di dosso e che lo ha accompagnato benevolmente per tutta la sua esistenza.
Con la prima etichetta pensavamo al nome da dare a questo formaggio, avevo sempre vivo il ricordo di mio babbo che col sorriso mi impartiva lezioni casearie, e pensavo che lo dovevo in qualche modo “omaggiare” per i suoi insegnamenti. Da li è nato il nome del Pecorino “Tiu Ettori”. Noi tutti attraverso questo formaggio sentiamo sempre la presenza di quell’uomo che amava la natura e con semplicità ci ha trasmesso la saggezza contadina. Mentre scrivo le ultime cose mi è arrivata una bella notizia, che per scaramanzia oggi non vi dico. Se tutto va bene vi informerò in uno dei prossimi articoli.
A presto, Pier Angelo
Tula, 31 marzo 2015