Il pastore dalle dodici dita: 85 anni e non sentirli
Con vero piacere ho ricevuto dalla Camera di Commercio di Sassari un invito a partecipare ad un convegno. Il tema era “Longevità e Identità in Sardegna The Blue Zone”.
Longevità e Sardegna sono sempre un binomio inscindibile. Con oltre trecento ultracentenari censiti, la nostra isola è infatti diventata un punto di riferimento per gli studiosi di tutto il mondo. L’intento è di inquadrare questo fenomeno, che in Sardegna è cinque volte superiore al resto d’Italia.
Dallo studio è emerso che questa caratteristica è legata fortemente alla “qualità della vita e all’alimentazione”. La longevità è superiore nei centri agropastorali dell’interno della Sardegna, dove gli anziani non vengono relegati in ruoli marginali, ma vivono nella società da protagonisti, essendo una risorsa utile nel mondo rurale. Un mondo dove ancora oggi si fa l’orto in casa e si allevano gli animali che producono materie prime di alta qualità per l’autoconsumo familiare.
Questo progetto assume un’importanza internazionale, e può dare grande visibilità alla nostra terra e alle produzioni tradizionali anche in vista dell’Expo.
Grazie al coinvolgimento del giornalista-esploratore Dan Buettner, del “National Geographic”, che insieme ad una troupe dell’NBC ha visitato i paesi dell’interno della Sardegna, dove appunto si trova la più alta percentuale di centenari di tutto il pianeta. Si sono studiate le abitudini e lo stile di vita di questa popolazione, uno stile di vita sano, dove è importante l’attività fisica, non fatta in palestra ma fatta in campagna nello svolgere i lavori quotidiani, favorita anche dall”asprezza del territorio dove spesso si è obbligati a fare delle lunghe camminate a piedi.
Al convegno hanno partecipato oltre al Presidente della Camera di Commercio di Sassari, i rappresentanti delle istituzioni provinciali e regionali e un nutrito gruppo di studiosi: Antonello Ganau, direttore del dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Sassari; Gavino Mariotti, direttore del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’atneo cittadino; Roberto Pili, Medico e Presidente della Comunità Mondiale sulla Longevità; Attilio Mastino, Storico, ex Rettore dell’Università di Sassari; Gianni Pes, Medico Nutrizionista; Francesco Tolu, Endocrinologo; Michel Paulain, Demografo; Raimondo Schiavone, esperto di sviluppo locale; Alessio Tola, Merceologo.
Si è parlato di un’infinità di prodotti agroalimentari di eccellenza, a partire dai formaggi “di animali al pascolo”, delle carni, dei carciofi, del pane fatto con farine di cereali non industrialmente raffinati, del vino rosso “Cannonau” ricco di polifenoli, dell’olio d’oliva e tutto ciò che in Sardegna offre il selvatico: pere, fichi, more, finocchietto e cardo selvatico, solo per citarne alcuni. Tutte queste “eccellenze” esaltano la qualità della vita e contribuiscono ad allungarla.
Un valore aggiunto che può avere anche ricadute importanti sull’economia di una regione come la nostra, a vocazione agropastorale e turistica.
L’alzataccia per arrivare in orario al convegno si fa sentire, però debbo dire che è stata una mattinata spesa bene.
L’arzillo vecchietto di 85 anni che vedete nella foto, Zio Vittorino, è un caso straordinario (provate a contare le dita delle sue mani!): quando era giovane è stato un mungitore velocissimo. La sua storia mi ha dato lo spunto per il prossimo articolo, nel quale vi racconterò della mungitura manuale delle pecore.
A proposito, adesso vi lascio che è ora di andare a mungere.
A presto, Pier Angelo
Tula, 29 aprile 2015