Al lupo! Al lupo!!!!
Avete voglia di leggere un argomento sul cibo?Proviamo a vedere un pò oltre l’alimentazione e il nutrimento in se stesso che sono cose indispensabili per la vita di ognuno di noi.
Spesso attingiamo al cibo inconsciamente e ogni qualvolta che dobbiamo soddisfare il nostro appagamento di pienezza, talvolta attratti solo ed esclusivamente dal colore accattivante che copre l’alimento, o da un profumo inebriante e invitante che ci richiamano alla memoria le prelibatezze che ci preparava nostra nonna.
Compiendo un gesto banalissimo che è quello di mangiare troviamo soddisfazione nel corpo e nello spirito e a volte diamo frettolosamente un ottimo giudizio ad un alimento, che può essere una confettura di lamponi piuttosto che un biscotto, solo perchè è di un colore fiammante più del rosso di cappuccetto rosso, o perchè vedere un mulino sulla confezione ci fa pensare a chissà quale strumento antico, o magari ci è apparso un miliardo di volte in televisione associato ad una fantastica fiaba appositamente rettificata.
Questi sono solo alcuni esempi di come l’industria riesca ad indurre in errore il consumatore sulle caratteristiche, sulla natura sull’identita ma sopratutto sull’autenticità di un prodotto, che io definirei imbroglione se non addirittura dannoso. talvolta ci colpisce talmente tanto al palato che lo elogiamo pure e non ci rendiamo nemmeno conto di essere stati abbindolati.
Se cerco di affiancare un paragone alla fiaba di cappuccetto rosso vedo un grosso lupo che assume la forma dell’industria globalizzata che incontrando l’incauta fanciulla, pensa che sia un boccone prelibato e non deve farsela scappare. Ella non sa che è una bestia tanto cattiva, e si lascia convincere ad entrare dentro il bosco col pretesto di raccogliere dei fiori bellissimi e sentire il canto degli uccellini. Come è poi andata a finire lo sapete meglio di me….
Oggi più di allora il grande lupo cattivo è in agguato e divora sopratutto i bambini che sono i più vulnerabili, ma anche tanti adulti ahimè sprovveduti.
Purtroppo non è una fiaba ma una triste realtà che l’industria di trasformazione pur di vendere aggiunga delle sostanze estranee ai prodotti alimentari, che hanno la funzione di: colorare, emulsionare, gelificare, addensare, dolcificare, conservare, e chi più ne ha più ne metta. Si chiamano additivi, e spesso sono anche di origine sintetica e nulla hanno a che fare con il prodotto che noi veramente vorremmo , cioè sano, genuino e giusto.
Che fare per evitare di essere divorati dall’ingordo licantropo????
Uno: dobbiamo abituarci a leggere le etichette e provare ad interpretarne il contenuto, due: portarsi la nonna quando si va a fare la spesa (ammesso che anche lei non sia finita nella pancia del lupo) tre: non acquistare un prodotto se nell’etichetta ci sono degli ingredienti che lei non conosce, quattro: gli ingredienti non devono essere più di cinque.
L’altro ieri abbiamo ricevuto in regalo dai nostri amici e vicini Alessandro e Daniela un cestino pieno di confetture, loro hanno l’azienda a cinque chilometri da noi e producono delle marmellate Favolose. Leggendo le etichette ho visto che usano solo due, massimo tre ingredienti: frutta, zucchero, succo di limone. L’azienda è in regime biologico e molti dei frutti che usano sono raccolti dal “selvatico” potete visitarla cliccando quì: Areste
Ormai il lupo è diventato troppo grande e non va più bene metterlo in gabbia, ma possiamo evitare di cadere nelle sue fauci. Non allontanandoci troppo dal sentiero, e non lasciando i nostri bambini da soli a correre nel bosco!
un caro saluto
Pier Angelo
Tula, 31 maggio 2015